01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina
BENTELAN COMPRESSE EFFERVESCENTI
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina
BENTELAN 0,5 mg compresse effervescenti
Una compressa da 0,5 mg contiene:
Betametasone disodio fosfato 0,6578 mg
pari a Betametasone 0,5 mg
BENTELAN 1 mg compresse effervescenti
Una compressa da 1 mg contiene:
Betametasone disodio fosfato 1,316 mg
pari a Betametasone 1 mg
Per gli eccipienti v. punto 6.1
03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina
Compresse effervescenti.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina
04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina
La terapia corticosteroidea può trovare indicazione in una vasta gamma di malattie.
Tra le principali vanno ricordate:
-asma bronchiale;
-allergopatie gravi;
-artrite reumatoide;
-collagenopatie;
-dermatosi infiammatorie;
-neoplasie specialmente a carico del tessuto linfatico (emolinfopatie maligne acute e croniche, morbo di Hodgkin).
Altre indicazioni sono: sindrome nefrosica, colite ulcerosa, ileite
segmentaria (sindrome di Crohn), pemfigo, sarcoidosi (specialmente
ipercalcemica), cardite reumatica, spondilite anchilosante e diverse
emopatie discrasiche, quali certi casi di anemia emolitica,
agranulocitosi e porpora trombocitopenica.
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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina
ADULTI:
Terapie di breve durata:
4-6 compresse al giorno di BENTELAN 0,5 mg compresse effervescenti o 2-3 compresse al giorno di BENTELAN 1 mg compresse effervescenti (pari a 2-3 mg), riducendo gradualmente tale dose in base all’evoluzione clinica.
Terapie di lunga durata
Nel trattamento di forme morbose croniche o subacute (collagenopatie,
anemie emolitiche, asma bronchiale cronico, sindrome nefrosica, colite
ulcerosa, pemfigo), dopo una terapia d’attacco in genere di 6-8
compresse al giorno di BENTELAN 0,5 mg compresse effervescenti o 2-3 compresse al giorno di BENTELAN 1 mg compresse effervescenti
(pari a 3-4 mg) ridurre gradualmente la posologia fino alla dose di
mantenimento mini–ma capace di tenere sotto controllo la
sintomatologia.
Mantenimento:
La dose di mantenimento oscilla nell’adulto di peso medio fra 1-2 compresse al giorno.
BAMBINI:
I bambini tollerano in genere dosi proporzionalmente superiori a
quelle stabilite per gli adulti: si consigliano 0,1-0,2 mg/Kg di peso
corporeo al giorno.
Le compresse di BENTELAN sono divisibili a metà per facilitare
l’aggiustamento della posologia, inoltre la solubilità in acqua consente
una pratica ed agevole somministrazione.
Aerosolterapia: 0,5-1 mg sciolti al momento dell’uso in 1-2 ml di acqua.
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04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina
Infezioni sistemiche, qualora non venga attuata specifica terapia antiinfettiva.
Immunizzazione con virus attenuati; altri procedimenti immunizzanti
non vanno intrapresi in pazienti che ricevono glicocorticoidi,
specialmente ad alte dosi, a causa di possibili rischi di complicazioni
neurologiche e di insufficiente risposta anticorpale. Generalmente
controindicato in gravidanza e durante l’allattamento (v. par. 4.6)
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina
Nei pazienti in terapia con glicocorticoidi, sottoposti a particolari
stress, è indispensabile un adattamento della dose in rapporto
all’entità della condizione stressante.
I glicorticoidi possono mascherare alcuni segni di infezione e
durante il loro impiego si possono verificare infezioni intercorrenti a
causa delle difese immunitarie ridotte. In questi casi va sempre
valutata l’opportunità di istituire un’adeguata terapia antibiotica.
L’uso nella tubercolosi attiva va limitato ai casi di malattia
fulminante o disseminata, nei quali il glicocorticoide va usato con
appropriata terapia antitubercolare.
Se i glicocorticoidi vengono somministrati nei pazienti con
tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercolina, è
necessaria una stretta sorveglianza in quanto si può verificare una
riattivazione della malattia.
Nella terapia prolungata questi soggetti devono ricevere una chemioprofilassi.
Uno stato di insufficienza surrenale secondaria, indotta dal
glicocorticoide, può essere minimizzato con una riduzione graduale del
dosaggio. Questo tipo di relativa insufficienza può persistere fino ad
un anno dopo la sospensione della terapia.
Quindi, in qualsiasi situazione di stress che si manifestasse in questo periodo, la terapia ormonale dovrebbe essere ripresa.
Poichè la secrezione mineralcorticoide può essere compromessa,
bisognerebbe somministrare in concomitanza cloruro sodico e/o
mineralcorticoide.
A causa della possibilità di una ritenzione di liquidi, bisogna porre
attenzione nella somministrazione di corticosteroidi a pazienti con
insufficienza cardiaca congestizia.
In corso di terapia prolungata e con dosi elevate, se si dovesse
verificare un’alterazione del bilancio elettrolitico, è opportuno
adeguare l’apporto di sodio e di potassio.
Tutti i glicocorticoidi aumentano l’escrezione di calcio.
La terapia corticosteroidea può peggiorare il diabete mellito, l’osteoporosi, l’ipertensione, il glaucoma e l’epilessia.
Durante la terapia possono manifestarsi alterazioni psichiche di
vario genere: euforia, insonnia, mutamenti dell’umore o della
personalità, depressione grave o sintomi di vere e proprie psicosi.
Una preesistente instabilità emotiva o tendenze psicotiche possono essere aggravate dal glicocorticoide.
La stessa attenzione deve essere posta nei casi di precedente miopatia steroido indotta o ulcera peptica.
Nei pazienti con insufficienza epatica i livelli ematici dei
corticosteroidi possono essere aumentati, così come avviene con gli
altri farmaci che vengono metabolizzati nel fegato.
Nei pazienti ipotiroidei o affetti da cirrosi epatica la risposta ai glicocorticoidi può essere aumentata.
Si consiglia cautela nei pazienti con herpes simplex oculare, perchè è possibile una perforazione corneale.
Nei pazienti con ipoprotrombinemia, si consiglia prudenza nell’associare l’acido acetilsalicilico ai glicocorticoidi.
I bambini e gli adolescenti sottoposti a prolungata terapia devono
essere strettamente sorvegliati dal punto di vista della crescita e
dello sviluppo.
Il trattamento dovrebbe essere limitato alle dosi minime ed al
periodo di tempo più breve possibile. Al fine di ridurre al minimo la
soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene ed i ritardi della
crescita dovrebbe essere valutata la possibilità di effettuare una
somministrazione singola a giorni alterni.
Nei pazienti anziani la terapia, in particolare se prolungata, deve
essere pianificata in considerazione della maggiore incidenza degli
effetti collaterali quali osteoporosi, peggioramento del diabete,
dell’ipertensione, maggiore suscettibilità alle infezioni,
assottigliamento cutaneo.
La posologia di mantenimento deve essere sempre la minima in grado di
controllare la sintomatologia; una riduzione posologica va fatta sempre
gradualmente durante un periodo di alcune settimane o mesi in rapporto
alla dose precedentemente assunta ed alla durata della terapia.
I glicocorticoidi devono essere somministrati con cautela nei seguenti casi:
colite ulcerosa non specifica con pericolo di perforazione, ascessi e
infezioni piogeniche in genere, diverticolite, anastomosi intestinali
recenti, ulcera peptica attiva o latente, insufficienza renale,
ipertensione, osteoporosi, miastenia grave.
Il prodotto deve essere usato sotto il personale controllo del medico.
Si possono presentare effetti sistemici con i corticosteroidi
inalatori, in particolare quando prescritti ad alte dosi per periodi
prolungati. Tali effetti si verificano con meno probabilità rispetto al
trattamento con corticosteroidi orali. I possibili effetti sistemici
includono la sindrome di Cushing, aspetto Cushingoide, soppressione
surrenalica, ritardo della crescita in bambini e adolescenti, riduzione
della densità minerale ossea, cataratta, glaucoma e, più raramente una
serie di effetti psicologici o comportamentali che includono
iperattività psicomotoria, disturbi del sonno, ansietà, depressione o
aggressività (particolarmente nei bambini). È importante, quindi che la
dose del corticosteroide per inalazione sia la più bassa dose possibile
con cui viene mantenuto il controllo effettivo dell’asma.
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